
Ispirazioni • La cucina di Paolo
by franzosomarinelli
Vogliamo che il mondo Cova sia un’occasione per parlare di produzione e al tempo stesso per far conoscere architetti e progettisti indipendenti che collaborano con noi.
Quale modo migliore se non mostrare le loro realizzazioni?
Abbiamo intervistato Mirko e Mauro dello studio franzosomarinelli, che ci hanno raccontato come è nato il rapporto con Cova e come hanno progettato la cucina di Paolo.
Paolo, un viaggiatore sempre in giro per il mondo, vive in una piccola casa degli anni Sessanta a Smarano (TN).
Il suo desiderio era quello di rivedere l’intera zona giorno, definendo uno spazio ampio ed elastico dove poter stare con le persone a lui care tra i numerosi oggetti provenienti dai suoi viaggi, i ricordi e i tanti libri.
La soluzione? Una grande libreria lineare che unisce gli spazi e diventa un dispositivo narrativo (quasi autobiografico) pronto ad ospitare i suoi oggetti e necessità.
L’intervento di Mirko e Mauro ha reso lo spazio più aperto, mantenendo però una dimensione domestica e raccolta.
Gli elementi verticali della libreria in rovere termocotto scaldano l’intero ambiente e lo movimentano, grazie ai pieni e vuoti e al cambio di spessore degli elementi verticali in legno e quelli orizzontali in ferro naturale.
Il rovere termocotto torna anche nelle ante della cucina, abbinato al piano in ceramica e agli elettrodomestici Electrolux neri.
Quali sono i dettagli che fanno la differenza in questa realizzazione?
“La pulizia dell’esecuzione con una perfetta integrazione con l’architettura e la grande precisione dei dettagli. Gli elementi verticali della libreria, alcuni più alti di 6 metri, sono tecnicamente molto complessi e vanno posati con cura. Grande attenzione è stata dedicata ai ripiani in ferro, alle fresate che li accolgono, al materiale e alla sua finitura.”
Dal punto di vista progettuale, la sfida che avete affrontato per realizzarla?
“La necessità era quella di unire spazi diversi con un solo elemento. La libreria, che unisce piani diversi e spazi lontani, si unisce con la cucina definendo un elemento che lega e al tempo stesso articola gli ambienti della casa. Ciò ha richiesto una grande uniformità di realizzazione, dettagli ricorrenti, materiali molto omogenei e grande sapienza nel montaggio.”
Parliamo del vostro studio. Di che cosa vi occupate?
“Franzosomarinelli è uno studio di architettura fondato da Mirko Franzoso e Mauro Marinelli con sede a Cles in Trentino-Alto Adige. Lo studio si occupa della ricerca e del progetto di architettura nelle diverse scale, approfondendo i temi dell’architettura alpina e affrontando ogni lavoro con attenzione agli aspetti culturali e materici dell’architettura, ricercando la giusta intonazione con i luoghi e conducendo un metodo di maturazione del progetto sospeso tra la ricerca sperimentale e il sapere artigianale.
Alcune opere dello studio sono state pubblicate su numerose riviste di architettura in Italia, Corea, Germania, Turchia e sono state esposte in importanti mostre di architettura tra cui la Biennale di Architettura di Venezia del 2016. Nel 2018 lo studio è stato invitato presso l’università UISEK dell’Ecuador in qualità di Visiting Professor.”
Anche voi, come Cova, avete deciso di incentrare la vostra attività in Trentino.
Cosa significa per il vostro studio?
“Per noi è stata una scelta: siamo tornati in Trentino con amore verso il territorio e con la consapevolezza che può essere un contesto felice per un certo tipo di architettura. Per noi essere in Trentino significa avere un rapporto diretto con chi lavora con noi, con la dimensione artigianale del costruire, custodendo però uno sguardo sempre aperto al mondo così da rendere fertile e appassionante il nostro lavoro.”
Quanto è importante per voi il territorio che vi circonda?
“Molto importante nel momento in cui rappresenta un punto per osservare ciò che succede fuori dal nostro territorio. Deve essere luogo da cui poter aprirsi al mondo con curiosità e passione, verificando sempre ciò che osserviamo rispetto ai nostri valori e a quelli dei committenti.”
Lavorare in Trentino significa anche interfacciarsi con il sapere artigianale. Come si instaura un buon rapporto architetto-artigiano?
“Un buon rapporto si instaura naturalmente quando i valori che animano il lavoro di tutti coincidono: passione, dedizione, qualità, cura. Con Cova è stato semplicissimo lavorare, e ciò ha reso i nostri progetti esperienze appassionanti e fertili, per la felicità nostra e soprattutto dei nostri committenti.”
Come è nato il vostro rapporto con Cova?
“É un’azienda a cui il nostro territorio guarda da anni con ammirazione e fiducia: per noi è stato naturale rivolgerci a loro. La grande sorpresa è stata poi trovare al suo interno persone che si mettono al servizio del progetto con una passione sconfinata, mettendo a punto soluzioni ad hoc con la capacità di mettersi al servizio dell’idea progettuale e del risultato finale.”
Cucina per noi significa soprattutto condivisione. Che cosa significa per voi?
“Cucina è casa. È il luogo dove ci si ritrova, dove poter trovare rifugio dopo giornate concitate ma anche dove aprirsi agli altri e invitare gli amici, dove ritrovarsi con le persone che amiamo. Ma è anche il luogo dove si cucina, dove in un certo senso si lavora. Questa duplice natura rende la cucina un luogo speciale nella casa, dove i sentimenti che ci legano alle persone prendono corpo nel fare.”
Grazie Mirko e Mauro e a presto!
Nel frattempo diamo un’occhiata ai vostri progetti sul sito e canali social.